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Eh, signore mie…

Cari miei, ecco un post di una vecchiezza e noia estremi, ma qua mi sembra che stia cadendo tutto a pezzi.

All’improvviso, duole tutto, dentro, fuori e intorno.

La testa vabbè, che ve lo dico a fare… questa settimana non mi sta dando tregua, la nuova cura sembra già non funzionare più molto e a novembre farò un altro controllo. Le tante pasticche che prendo mi stanno iniziando a dare problemi di stomaco, quindi vai di gastoprotettore.

Da questa estate ho spesso dolori addominali che prima non avevo così di frequente che sto cercando di capire se siano di origine ginecologica o gastrica. Sta di fatto che sono sempre gonfia e dolorante, sto temporeggiando visita da gastroenterologo per capire se riprendere la dieta nazi che feci anni fa perché davvero al momento mi prenderebbe di un male… Frattempo, vai di integratore tutti i giorni.

A questi dolori addominali si aggiunge la schiena, in particolare i reni. Boh, sarà il materasso? Sarà la postura? Un calcolo che si muove? Un’ernia? Ma che ne so… pure qua, da capire che approfondimenti fare.

Il colesterolo mesi fa si era abbassato, ma dubito che gli stravizi estivi non abbiano lasciato il segno, ad ogni modo, anche per questo, al momento, un integratore da prendere sempre. Ad ogni modo, anche in questo caso, sempre la sirena della dieta mi chiama da lontano, e si avvicina sempre più.

L’insonnia continua dirompente, accompagnata da un’ansia (diciamo lieve) da questa ripartenza col botto. Ci si addormenta sempre tardi e non senza aiuti, e ora la sveglia è anticipata per la scuola di Vitto quindi il rincoglionimento mattutino è maggiore del solito. Occhiaie che non vi dico, nonostante i milioni che spendo in correttori e creme, l’effetto Panda è immancabile.

Insomma, il tutto si ripercuote su un umore un po’ grigio dato dal non sentirmi in forma, a mio agio… Purtroppo questo “lockdown di vita” porta strascichi che ancora non riesco a superare. So che vecchie abitudini come lo sport, una dieta più sana o smettere di fumare gioverebbero, ma è un cane che si morde la coda. Mi attacco a palliativi che sul momento mi sembrano di aiuto ma forse sono invece parte della causa di tutto. Un’apatia ammantata da un sottotraccia misto di paura, incertezza, rabbia, solitudine, svogliatezza. La notte mi assalgono mille pensieri, non solo brutti eh… penso che vorrei e potrei fare questo e quello e quell’altro, ma al mattino resta solo un enorme peso sull’anima che mi ferma sempre ai blocchi di partenza.

Insomma, non va benissimo, inutile girarci intorno. Non è mio solito fare post così noiosi, ma non ho più il tempo per diari personali e avevo bisogno di buttare fuori un paio di roba. E del resto, la categoria “Anais deprex” del blog esiste da un po’.

Anyway, in cuor mio so che cela farò, devo solo capire come e quando sarò pronta, spero il prima possibile perché non cela faccio più.

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Se…ttembre

Settembre settembre, ma quando arrivi? Sicuro che arrivi domani o quest’anno ci fai qualche scherzo? E quando arriverai, cosa ci porterai? Provo ad esprimere qualche desiderio…

In primis della pioggia, ti prego, ma della pioggia vera, che si porti via questa afa assurda, il sudore, lo zozzume da macchine e strade. E magari qualche grado in meno così ci si inizia a coprire tutti un pochino di più. Qui è da maggio che si gira in canottiera e improbabili mise. 

Vorrei sapere chi è che ha detto che l’estate ci rende più belli. Se sei fico e tonico e hai gusto, altrimenti io vedo per lo più uomini (ma anche molte donne) vestiti in modo improponibile, abiti pezzati, la gente bianchiccia tipo me fa senso e gli abbronzati lo sono sempre fin troppo e hanno un’aria così volgare. 

Vorrei tornare ai miei capelli lisci, di piastra ovviamente, e non questi chignon strizzati che mettono in risalto tutta la mia aureola sempre più bianca.

Sicuro è che ci toglierai la luce, qui alle 20 è già sera e andrà sempre peggio, ma la colpa è sempre di ottobre, vero? Però le zanzare sono compito tuo, mi raccomando: mai come quest’anno mi hanno massacrata e non ne posso più. Riprenditele, grazie.

Poi mi toglierai cibo e alcol e aperitivi, perché toccherà tornare dalla Giada e ricominciare a darci una regolata. Basta che ti riprendi almeno 3 kg però. Poi me la vedo io con l’inverno.

E gli amici? Me li riporti da mete esotiche e non? Che siamo ancora tutti un po’ dispersi qua e là?

Spero arrivi anche qualche serie tv nuova, che sono dovuta tornare ai grandi classici anche se dedicarmi di più alla lettura non mi dispiace visto  che devo anche preparare un nuovo incontro sulle fotografe.

Portaci anche qualche cliente e lavoro nuovo, perché senza troppo stress o riunioni infinite non sappiamo stare.

E gli studenti? Mi raccomando! Almeno 60, lo sai. Ché abbiamo anche i muri tutti intonacati e se dio vuole anche il parquet nuovo.

Insomma, io ci conto, ti aspetto. Tutti ti aspettano con ansia, non sempre positiva ma tant’è. Tu sbrigati e non ci deludere.

Roma non fa la stupida

Quanto sei brutta Roma quando piovi. Quando inizi a piagnucolare sin dal mattino per andare avanti, a intermittenza, tutto il giorno.
Sale quell’umidità sin dalle prime ore, con i vetri che si appannano, il freddo che si insinua nelle ossa, il crespo tra i capelli e quella puzza di fradicio e peccati sparsi che risale dalla strada.
Quanto sei triste quando sei così cupa e non ci aiuti. Non ci aiuti a tenere alto l’umore, già provato da stanchezza, stress e inutilità. Non ci aiuti triplicando un traffico già esausto, battendo il tempo con tergicistalli che scricchiolano sopra fogliame marcio e putrido. Sono questi tuoi piagnistei capricciosi a renderti così fastidiosa.
Potresti almeno farlo in privato, di notte, mentre nessuno ti guarda o chi lo fa è perché patisce le tue stesse pene.
E col calore della mia coperta quasi ti cingerei, per calmarti e donarci un domani sereno.
Invece piangi e insisti e forse lo farai anche domani e dal tuo grigio quotidiano è sempre più difficile scappare.

On going

Chi se lo aspettava che questo autunno sarebbe stato così intenso. Mancano due mesi a Natale e io non vedo l’ora, più che altro penso alla tregua e alle vacanze. E al cibo. Ho superato il primo giro di boa della dieta e non sono ancora soffocata dalla morsa della fame nervosa. E chi se lo aspettava? 

Sono anche due mesi dall’estate e il mio momento depressivo post vacanze è superato alla grande visto  che a lavoro sono stata risucchiata da un vortice di progetti e responsabilità che mi danno ansia ma anche molta carica. Confido anche nel fatto che, prima o poi, raccoglierò i frutti che merito.

Sto anche studiando molto in questo periodo e la cosa mi piace. Anche se ho sempre quella sensazione di non riuscire più ad apprendere come un tempo.

Tempo al tempo, fino al nuovo anno sarà tutto in salita e senza tregua. Non credo neanche riuscirò ad organizzarmi un viaggetto fuga perché questa dieta mi sta un po’prosciugando anche nel budget, tra pozioni omeopatiche, cibo bio e abiti nuovi, visto che ho già perso due taglie.

Spero che novembre vada avanti senza troppi dolori. E che tutti i miei sforzi, a 360 gradi, portino a qualcosa di buono.

Chi vivrà, vedrà.

Wellcome, ottobre

Questa lunga e caldissima estate sembra essere definitivamente finita, me lo auguro davvero.
Non è stata proprio un’estate memorabile, se non per il caldo africano, e non se ne poteva davvero più.
Ieri mi sono addormentata coperta e infreddolita, cullata dal ticchettio della pioggia sulla finestra. Goduria.

Tra poco dovremo iniziare tutti a coprirci un bel po’, fumare fuori diventerà una tortura. Si torna infagottati e per me è una liberazione.

Ci sono tanti posti da vivere dentro. Nuovi locali alla moda da scoprire, mostre, cinema, aperitivi, cene in casa condite da buon vino… ok quello da dicembre per quanto mi riguarda.
Ho sudato anche l’anima scolandomi birre estive e adesso che potre corroborarmi l’umore con del buon vino, non posso.

La cosa che più mi piace dell’inverno è fissare il buio e le luci della strada da una finestra. Di casa, dell’ufficio, di un locale.
Tutte quelle luci, dietro a milioni di idee e persone e fiati e abbracci, disegnano un profilo diverso della città, una città che pulsa e vive e mi tranquillizza quando sono al sicuro della mia casa.

Non proprio le mille luci di New York, ma mi accontento lo stesso.

Benvenuto autunno

Poi ci sono quelle giornate che iniziano prima, molto prima delle altre, in un parco ancora pieno di brina e avvolto da temperature notturne di un ottobre che ancora albeggia, prima di una riunione, con ansia. Poi una perfetta sconosciuta, al semaforo, ti distrae di colpo dai tuoi pensieri.
Esce dall’auto tirandosi giu una mini gonna jeans decisamente mini e ormai fuori stagione, che la fa sembrare appena rientrata da un beach party.

“Scusa cara ma che chai d’accenne? Cho tutto rotto, l’accendino scarico, l’accendisigari che nun funziona… sto a sbroccà”.

Ovviamente l’accendino rosa che hai predisposto per la macchina è sparito, arraffi la borsa piena di documenti minacciosi di refusi, hard disk, pochette turche, lucidalabbra appiccicosi.
Ovviamente il semaforo nel frattempo si fa rosso.
Guardi il tuo mozzicone quasi finito, che sai di aver acceso troppo presto.

“Tieni usa questa, tanto è finita”.
“Grazie, grazie tanto bella è, sciao sciao buona giornata”.
Sì, dopo tutto è stata una buona giornata.