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Gentilezze gratuite

Oggi sono andata ad una piccola farmacia, vicino casa dei miei suoceri dove non ero mai stata. Una farmacia un po’ old style, con odore di disinfettante e medicinali, pochi scaffali scarni, etichette fatte artigianalmente e tanti vecchi un fila. Niente creme super alla moda, offerte 3*2, sconti millantati, luci scintillanti. Il medicinale che mi serviva di fatti non c’era e sono dovuta ripassare nel pomeriggio. E beh la farmacista, una ragazza molto gentile, mentre stavo pagando i miei semplici 24 euro mi fa: vuole qualche campioncino di creme? Wow, perché no! Ebbene, mi ha ricoperta di creme e cremine molto più della farmacia dove vado spesso e dove spendo assai di più e dove ogni volta devo inventarmi chissà che viaggi per poter provare qualche prodotto nuovo. Per non parlare di quelle antipaticone delle profumiere, che sospetto si rivendano i campioni su qualche mercato nero o ebay.

Evviva la gentilezza inaspettata, evviva le buone maniere.

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Hic et nunc

Non mi ero resa conto che fosse passato tutto questo tempo dal mio ultimo accesso… esattamente un mese.
Siamo a novembre inoltrato, alle porte del Natale, e l’inverno non è neanche arrivato, ma alla fine è arrivata la pioggia. Oggi è stata la prima giornata dopo settimane forsennate, in cui ho tirato un respiro. Avevo una riunione importante stamattina che poi è saltata, così ho potuto dedicarmi a fare un po’ ordine e studiare un po’. E mi rendo conto di quanto il tempo non passi quando si ha meno da fare. Sono al locale, esausta dopo questa settimana full, scarica, non ho voglia di fare nulla, tipo continuare a lavorare o scrivere, ma al contempo mi sento vuota, senza uno scopo. Senza idee precise per questo post… solo bisogno spasmodico di occupare del tempo.

Sul filo di luce

Rientrando da un weekend mordi e fuggi in toscana, percorrendo l’aurelia con un sole a filo orizzonte, mi rendo conto che l’inverno ci sta definitivamente salutando e nonostante mesi che sono parsi infiniti, è volato via veloce.

Un ricordo fugace di poche giornate di freddo intenso e pioggia e la luce torna protagonista. 

Soffi

Ma quanto è lungo e brutto e pesante questo gennaio? Non finisce più! Le settimane sono macigni, i weekend foglie leggere che volano via con un soffio. Io questo l’ho passato gran parte chiusa al locale e ora sono già le 21. Detesto quando il tempo mi scappa così di mano. Detesto sentirmi così stanca. Devo farmi le analisi e trovarlo sto tempo!

Ma coma parli?

E niente tra le mission 2017 c’è quella di fare amicizia con una tipa in palestra che parla in modo assurdo, da macchietta, cambiando le “e” in “a” belle Aparta!

Tipo “Che deficianta” o “Carta igggianica” “Allucinanata”.

No ma devo farlo per la mi incolumità e prima che mi imbruttisca perché mi viana sampra voglia di farla il varso par quanto à ridicola! 

Bah!

Segnali di fumo (fumosi)

Vorrei raccontarvi tante cose, anche se di cose ne sono accadute poche ma continua ad essere un periodo piuttosto intenso. Ma non voglio trascurarvi e trascurarmi troppo. 

Qua è arrivato il freddo ed io sono di nuovo un catorcio, sono già due weekend di fila che mi faccio con l’emicrania e odio il mondo.

Oggi sono tornata al festival di fotografia di Roma e niente, anche quest’anno mi ha fatto cagare. E pensare che anche quest’anno stavo per fare i biglietti x il paris photo e invece mi sono dovuta subire questa fotografia insulsa ché a quanto pare qui a Roma non siamo più capaci di fare i festival come si deve e ci si sputtana i grandi nomi con 3 foto in croce che sfido chiunque a trovargli un senso, nonostante i testi supercazzola.

E poi ha vinto Trump. 

Tornerò con qualche idea più chiara e senza mocciolo. Spero.

Tipe assurde

Ma chi te lo fa fare di venire fino in palestra, armarti di tubi, palle mediche, manubri e manubrietti per poi stare mezzora sdraiata sul tappetino a parlare a voce alta al cellulare, in una stanzetta, circondata da gente che ascolta i cavoli tuoi mentre suda e rantola sulle panche addominali. Perché?!

Ps: per inciso, io ero tra quelli che rantolano.