Capisco che sia un momentaccio e la paura sia diventata un sentimento quotidiano però ecco, non esageriamo.
Oggi, come tutti i sabati, sono andata in piscina, un pochino prima del solito. Buttarsi in acqua mentre fuori diluvia è troppo bello e oggi, non avendo stranamente grossi impegni, me la sono presa comoda. Appena uscita, verso le 14:15 inizio a cercare la busta delle ciabatte, che avevo lasciato accanto alle scarpe da ginnastica, e niente, gira che ti rigira, sparite. Siccome una volta le scarpe me le hanno fregate davvero, delle bellissime e originali birkenstock lilla, inizio ad imprecare. E una signora, che nel frattempo aveva assistito in silenzio al mio girare a mo’di cane da tartufo, tra un’impomatata e l’altra, se n’esce con il massimo candore: “Ma no non ti hanno rubato le scarpe. Io e una signora le abbiamo fatte portare via dalla signora delle pulizie perché sembravano lì abbandonate da un sacco di tempo. Io veramente avevo detto di lasciarle là ma questa signora insisteva che erano lì incustodite da tanto”.
Ecco, non vi dico il tubetto di crema costosa dove avrei voluto infilarglielo, anche perché ero abbastanza certa di essermi cambiata proprio con lei appena arrivata. E aspettati 20 minuti, in accappatoio, che si trovassero ste benedette scarpe, che mi sono tornate indietro in un bustone nero che ci mancava solo la scritta “body of proof”.
Il momento è serio, serissimo, e siamo tutti spaventati, per carità. Ma ci si può allarmare per ogni cosa? O comunque sempre impicciarsi delle cose degli altri, di cosa fanno gli altri? Purtroppo non potremo mai, noi poveri qualunque, prevedere come e dove succederà qualcosa. Però ecco, le mie vecchie scarpe da ginnastica, per quanto puzzolenti, non credo scoppino da qui a breve.