Che poi, se squat (o come cavolo si scrivono) e addominali vi sembrano faticosi, provate a farli dentro l’acqua, combattendo con l’esercito delle formiche rosse della circolazione, il cloro negli occhi e lo spirito di sopravvivenza. Tsz!
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Mens sana in costume (altrui)
Parlo sempre male delle mie compagne di acquafit ma stavolta devo spezzare una lancia in loro favore.
Stamattina non ce l’ho fatta a svegliarmi x la lezione delle 8 per cui a pranzo scappo e riesco ad arrivare in orario. Tutta trafelata mi spoglio e mi accorgo di aver dimenticato il costume!
Tralasciando l’inconscio, me n’esco con una bella imprecazione per cui una signora mi chiede cosa mi fosse successo. È una delle assidue, la conosco anche se faccio un po’ fatica a comprenderla perché poverina, farfuglia. Si offre di prestarmi un suo costume che non ha usato. Che faccio? Pare brutto?
” Fe non fi schifffi, io fanfo non lo ufo, mi fa larfo…” … … … …
Vabbè… accetto. Cazzo è bianco!! Vabbè. Entro in vasca bardata modello Tutancamon e faccio la lezione. Poi glielo lascio alla reception. È bagnato ma l’ho lavato il più possibile.
Mi veniva da ridere tutta la lezione. L’insegnante mi sa che si sarà pensato che i sorrisi fossero rivolti a lui, che non mi ha riconosciuta perché sarà stata la prima volta in 4 anni che ero truccata e non con le righe del cuscino in faccia.
Ora in ufficio, oltre alla paura di un gran mal di gola da capello umido, spero di non essermi beccata la candida. Ma alè, mens sana… al corpore sano prima o poi ci arriveremo.
L’educazione delle fanciulle (palestrate)
Quanto siamo diverse noi donne. Tipo io che esulto e riprendo fiato perché la lezione dell’insegnante pazzo è finita cinque miseri minuti prima, mentre le signore avvelenate subito vanno a lamentarsi del maltolto.
Tipo io che mi aggiro bardata per lo spogliatoio, complice anche una ceretta veloce da domenica mattina, mentre la solita cinquantenne, che ha fatto pace col suo corpo, si aggira total nude, sbattendomi in faccia la sua peluria e una carne troppo tremula per la vista di una che non ha ancora digerito la crêpe alla nutella della sera prima.
Sì, siamo diverse. A volte, senza girarci troppo intorno, è solo una questione di generazioni. E di educazione.