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E poi succede che

Se ora se vedo una delle tante pubblicità per fare beneficienza ai bambini malati devo cambiare perché non li posso vedere e mi viene un groppo al cuore.

Per quanto mi sono lamentata dell’ultimo mese di gravidanza ora questo periodo mi manca tantissimo. Contare i giorni tra ogni visita per poterla rivedere, chiedersi come potrebbe essere, fare progetti, sogni. E ora anche io se vedo una donna incinta mi commuovo e mi sale la nostalgia. Perché nonostante sia una prova fisica che ti cambierà per sempre e le cui conseguenze continuerai ad avvertire per mesi, è un’esperienza unica. E la consapevolezza che, quasi certamente, non mi capiterà più, mi dispiace molto. Per questo mi tengo stretta i miei ricordi e cerco di non perdermeli.

Ho ancora così vivido in me il ricordo del parto – tosto tostissimo ma a posteriori e leggendo tante brutte storie, sicuramente un buon parto – e di quando finalmente ho visto Bubi per la prima volta ed era bellissima.

Mi ricordo quando me l’hanno riportata la prima volta e per la prima volta siamo state da sole e di come subito abbia imparato a riconoscerne il pianto.

Sono stati e sono mesi tostissimi. Non avrei mai creduto, io che tutto sommato riesco sempre a far tutto, di ritrovarmi così inadatta e sopraffatta dalle esigenze – normali e naturali – di questa bambina, che quasi ogni giorno mi sembrano insormontabili.

Sto cercando di lavorare tanto su me stessa, sui miei spigoli, i miei limiti e le mie ossessioni. Vorrei cancellare tante notti, tante lacrime e nervosismi e paure ma non si può e posso solo cercare di fare meglio d’ora in poi anche se ora verrà la parte più difficile.

Iniziare a separarsi poco a poco da te anche se, al momento, mi sembra una cosa così impossibile per entrambe.

Sta finendo un momento magico e protetto e che non tornerà più e per questo mi pento, per le mie debolezze, di averlo in parte sprecato.

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Diario di Mamma Anais #2

Ecco, tutto mi sarei immaginata nella vita, arrivata alla soglia dei 40 anni, di ritrovare a commuovermi di fronte al quasi sorriso di mia figlia che ha appena un mese.

Non voglio fare o essere una mamma appiccicosa, di quelle che una volta diventate madri non parlano d’altro o ti dicono che quello che è l’amore vero, come se tutto ciò che hai fatto o provato prima non fosse nulla.

Però il primo mese di vita con il tuo piccolino è un’altalena continua di emozioni, anche di nervosismo e disperazione, però quando lei sta bene, ti quasi sorride o guarda o è tranquilla… beh sì, è davvero tanta gioia e tenerezza.

Diario di Mamma Anais #1

Dopo un mese oggi è il primo pomeriggio che passo da sola con mia figlia. E Holga ovviamente che, a parte qualche momento in cui richiede più attenzioni o mette gli occhioni da randagina, sembra aver preso piuttosto bene il nuovo arrivo, pianti notturni compresi.

Quindi al momento è da circa un’ora che sono più o meno immobile sul letto, con la frugoletta che oramai supera abbondantemente i 4 kg, spalmata addosso. A breve inizierà a piangere per la fame. Le giornate sono più o meno uguali, dettate da come gira alla gnappa. Che, sostanzialmente, ha sempre appetito, a volte resiste due ore, raramente 3, spesso una. Tra questi momenti spesso dorme, ma solo tra le braccia di qualcuno, appena la metti giù scende l’apocalisse in 3 minuti. Poco a poco cercheremo di abituarla ma non è semplice. Tutti consigliano di non “viziarla”, di non farla dormire con noi che è la fine… ma non è semplice perché dopo una giornata intera appresso a lei e notti complicate che non sai mai quando potrai chiudere gli occhi, faresti qualsiasi cosa pur di dormire. Ma non dormirai mai più come prima. Mai più.

Spero che prima o poi superi questo distacco, comunque so che prima o poi rimpiangerò questi momenti di appiccicume cui, tutto sommato, mi sto abituando.

Per il resto sono un po’ annoiata, guardo un sacco di TV, serie a non finire, a leggere riesco poco, quando ho le mani libere cerco di sistemare un po’ o sistemarmi io. Riusciamo a farci una passeggiata più o meno tutti i giorni, ma solo qui intorno. Fare “shopping” in Farmacia, dai cinesini o all’IN’S sono le mie botte di vita.

Ieri sono scappata un’ora da Euroma per comprare un po’ di vestiti più pesanti perché molti ci hanno regalato tutto per quando sarà più grande e ieri per farla uscire con il vento è stata una piccola tragedia perché non avevamo nulla di pesante con cui coprirla. Le ho comprato un sacco di cose… lo so, esagerando come sempre. Ma penso sia l’euforia dei primi tempi e non voglio colpevolizzarmi più di tanto. Sono diventata Amazon dipendente.

I miei vengono sempre quando Massi non c’è, il che mi aiuta molto ma mi fa sentire diversa visto che sono sempre stata abituata a stare sola e fare da me. Tanti amici e parenti sono venuti a trovarci per conoscere Bubi, tante festicciole per lei…

Io nel frattempo sto lievitando, aimè. Sono riuscita a contenere il peso in gravidanza, non eccedendo granché tant’è che appena tornata e con l’avvio dell’appartamento ho perso subito un sacco di peso e tutta quella ritenzione che mi aveva resa gonfia un po’ ovunque.

Ma nelle ultime settimane non riesco a smettere di smangiucchiare. Perché sono annoiata, esco poco e mi illudo che concedermi questi strappi mi sollevi il morale ma non è così. Devo stare attenta, cercherò di darmi una regolata. Da ieri ho provato a fare qualche piccolo esercizio, non è facile visto che a parte qualche sguazzata in piscina ad agosto e i giri del quartiere, sono 9 mesi che non mi muovo. Pian piano cela farò, non devo avere la fretta che mi contraddistingue.

È incredibile come la gravidanza incida massicciamente sul corpo e i bioritmi di una donna. Da 10 mesi non ho il ciclo né so quando tornerà ma dopo il parto – ah già, il parto… – continuo comunque a sanguinare… i punti dovrebbero essere saltati ma ancora non mi sento del tutto apposto… e poi il seno. Sono felice di poter allattare senza troppo dolore, ero così spaventata. Ma questo seno enorme è una cosa che proprio non sopporto e mi spaventa l’idea che possa non tornare apposto.

Prima o poi riuscirò a tornare dal parrucchiere e non avere più i capelli da nonna Berarda. Da sola cerco di curarmi quanto posso, ogni tanto mi trucco o mi pistro i capelli anche se sono in casa perché non voglio vedermi sciatta. Alcune abitudini cerco di mantenerle anche se mi fa strano rinunciare a tante cose che prima mi sembravano fondamentali. Mi vesto sempre uguale, tante cose ancora neanche le ho recuperate dai lavori ma tante comunque ancora non mi entrano e chissà quando potrò tornarci dentro. Tutti i miei fondamentali accessori, anelli, collanine ecc… tutto inutile ora perché potrei ferirla o lei ci si attacca.

Scusate lo zibaldone… penso che tornerò spesso a sfogarmi qui, quando avrò le mani libere 😉