Se ora se vedo una delle tante pubblicità per fare beneficienza ai bambini malati devo cambiare perché non li posso vedere e mi viene un groppo al cuore.
Per quanto mi sono lamentata dell’ultimo mese di gravidanza ora questo periodo mi manca tantissimo. Contare i giorni tra ogni visita per poterla rivedere, chiedersi come potrebbe essere, fare progetti, sogni. E ora anche io se vedo una donna incinta mi commuovo e mi sale la nostalgia. Perché nonostante sia una prova fisica che ti cambierà per sempre e le cui conseguenze continuerai ad avvertire per mesi, è un’esperienza unica. E la consapevolezza che, quasi certamente, non mi capiterà più, mi dispiace molto. Per questo mi tengo stretta i miei ricordi e cerco di non perdermeli.
Ho ancora così vivido in me il ricordo del parto – tosto tostissimo ma a posteriori e leggendo tante brutte storie, sicuramente un buon parto – e di quando finalmente ho visto Bubi per la prima volta ed era bellissima.
Mi ricordo quando me l’hanno riportata la prima volta e per la prima volta siamo state da sole e di come subito abbia imparato a riconoscerne il pianto.
Sono stati e sono mesi tostissimi. Non avrei mai creduto, io che tutto sommato riesco sempre a far tutto, di ritrovarmi così inadatta e sopraffatta dalle esigenze – normali e naturali – di questa bambina, che quasi ogni giorno mi sembrano insormontabili.
Sto cercando di lavorare tanto su me stessa, sui miei spigoli, i miei limiti e le mie ossessioni. Vorrei cancellare tante notti, tante lacrime e nervosismi e paure ma non si può e posso solo cercare di fare meglio d’ora in poi anche se ora verrà la parte più difficile.
Iniziare a separarsi poco a poco da te anche se, al momento, mi sembra una cosa così impossibile per entrambe.
Sta finendo un momento magico e protetto e che non tornerà più e per questo mi pento, per le mie debolezze, di averlo in parte sprecato.