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Omeomania

Sono solo al secondo giorno di dieta e tutto va… bene.

Se non fosse che al primo accenno di autunno mi sento già pizzicare la gola. Sono tre settimane quasi che manco dalla piscina, e questo freddo improvviso non mi alletta. 

Ad ogni modo, la dieta è solo una delle scocciature dell’intera faccenda. Con i 5 tibetani, nonostante la mia proverbiale pigrizia mattutina, inizio a farci i conti. Ma l’idea di impiegare circa un quarto d’ora a preparare un intingolo omeopatico di 350 gocce, proprio non mi va giù. In tutti i sensi visto che dovendolo bere nel corso della giornata, tende a piazzarmisi un po’ sullo stomaco.

Non ho mai creduto molto all’omeopatia, solo recentemente mi sono avvicinata ai fiori australiani, in effetti con qualche beneficio. Non sapevo neanche che su ogni boccetta campeggiasse una bella scritta ad indicare che non è affatto dimostrato che servano a qualcosa… alè! Di certo una funzione ce l’hanno: svuotare il portafoglio. 6 boccette almeno a 100 euro, e con questi dosaggi il tutto durerà sì e no due settimane. Più o meno come la mia piazienza. 

Vedremo, com’è difficile stare bene.  

 

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(niente) pane al pane, (niente) vino al vino


Esattamente così. In un periodo già di per sé difficile e non proprio bello, in un lungo pomeriggio di pioggia, un simpatico dottore ha deciso di infierire ulteriormente. Per il mio bene, sia chiaro.

Da qui al 27 novembre mi aspettano due mesi durissimi in cui fondamentalmente dovrò cibarmi con quanto di più sciapo e insulso la mia già poca varia dieta, offre.

Per il mio bene. A quanto pare ho una sorta di reazione all’istamina, per cui tutti i miei problemi gastrici e di testa potrebbero essere diretta conseguenza di anni in cui sostanzialmente, sto avvelando il mio corpo e me stessa. Perché, mi pare ovvio, tuttini cibi di cui sinora mi sono nutrita in modo eccessivo, rilasciano istamina.

Lo immaginavo di essere arrivata al cosiddetto punto di non ritorno, e forse mi serviva questa lavata di testa piovutami addosso da un uomo simpatico, professionale, rassicurante a cui mi sento di voler dare fiducia.

Sarà molto dura ma spero di e devo farcela.

Stasera mi sparo l’ultima pizza e birra distruttiva. Da domani potrò consolarmi con l’aglietto. Ah, e con i cinque tibetani.