Il mio parrucchiere mi fa sempre un sacco di complimenti, mettendomi sistematicamente in imbarazzo. Un po’perché non sai mai quanto siano sinceri o siano semplicemente un modo, non troppo velato, di indorare la pillola perché da lì a breve mi sfilerà un sacco di soldi, e poi perché ai complimenti non sono più tanto abituata. Un tempo sì, ero molto più corteggiata, con sguardi, parole, opere e omissioni. Oggi, sempre più vicina ai 40, mi sembra di esser diventata trasparente. Nella bellezza aimè, non nella presenza.
Tant’è che oggi, appena arrivata, si è replicato il solito spot, ma con variante:
– P: “Anais, quanto ti trovo bene, sempre più bella, ti ha fatto bene l’estate”.
– A: “Grazie, a dire il vero però sono un po’ ingrassata…”.
– P: (sguardo sornione-ammiccante): “Beh, ma come si suol dire… nei punti giusti!”.
Beh, caro “Little Frank”, stavolta col cavolo che becchi la mancia.
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