Sveglia dalle 5, viaggio, aeroporto, chek-in, controlli infiniti, metti il dito, guarda la guardia, togli i monili, duty free, caffè e ultimi spicci. Catering tra le nuvole, cibi inscatolati d’alluminio, modalità aereo, in fila per salire, scendere, il pullmino, i nastri, altri controlli. E poi si torna, le vacanze che aspetti tanto volano sempre, incredibile, anche se di quel freddo umido non ne potevi più, inizia a salirti l’ansia del ritorno vero. Delle mille cose che dovevi e potevi fare e non hai fatto. Una casa incasinata e rosso natale stinto, e tra poco dovrai perder altro tempo a risistemare e stipare addobbi in cantina. Due valigie già sfatte, lavate e stese, fatta spesona da dispensa vuota, incollate due buste piene, ma stavolta il parcheggio sotto casa ti fa sentire fortunata. Fatto un bel bagno caldo, asciugato chili di capelli, creme profumate. Continui a girare per casa e trovare disordine, cose che saltano chissà dove a cui non trovi posto. Voglia di mercatino e di sbarazzarsi di tutto. Altri bustoni. Vedi le foto delle case degli altri e hanno tutte il parquet che tu non hai e se non lo metti subito non lo metterai mai più. Sembrano tutte case da film. Quanto sono belle le case. Sono le vite degli altri. E domani si lavora, sveglia alle 8, locale per successive 10 ore… sonno. Magari stavolta però non passeranno mesi prima di vedere le foto. Adrenalina stanca da rientro. Sogno o son desta?