Mi piace troppo venire a Tarquinia pre o dopo le vacanze “vere”. Questo paesino, che mi ha vista crescere e che ogni anno cambia un pochino ma non troppo, proprio come me, è la giusta pausa dopo ogni anno intenso di lavoro. Quest’anno ho deciso di concedermi una settimana intera e non penso di pentirmene. Sono con la mia famiglia, che mi dedica mille attenzioni e cure, ma al contempo sola. È vero qui non ho più amici né comitive, perché il mio carattere solitario mi ha fatto un po’ terra bruciata dopo anni onorati di scorribande adolescenziali, eppure sto bene proprio per questo. Sono seduta col mio aperitivo solitario, il mio quaderno e Holga. Tira una leggera brezzolina e sono abbronzata il giusto. Passeggio x questi vicoli immacolati e tutto il caos romano sembra per un attimo un lontano ricordo. Qui ho i miei riti e li adoro. La mamma che la mattina mi porta i cornetti e la pizza calda, il cinema o le maratone seriali con mio padre, i libri e le parole crociate, quei pochi negozietti rimasti da cui mi piace rifornirmi, per una borsetta, un monile, un paio di sandali demodé. Ma tu hai Roma, che te ne fai di questi 4 negoziacci? Eppure ogni anno che, aimè, ne chiude uno, è un dramma, un tassello che si sposta e rovina il tutto. E poi i nostri localetti, gli aperitivi all’alberata, la pizza a orbetello, tra i ricchi che non siamo né saremo mai, le quantità industriali di creme e cremette che trovo a casa, per coccolarmi più che fossi da me. E i miei vecchi vestiti, ogni volta un viaggio tra taglie e ricordi. Guardo i miei genitori e le loro rutualità di adesso mi fanno tenerezza e vorrei tanto riuscire ad arrivare anche io come loro. Li ricordo da giovani e so che queste cose non le facevano. I centri commerciali, i quiz alla TV. Mi fanno sorridere, come mi fa sorridere mia madre che mi chiede cosa voglio a cena, tu che ti mangi la sera? Lei che mi ha cresciuta e sfamata per una vita e ora conosce così poco le mie abitudini. Questi giorni glieli devo. Li devo a loro, a me, al mio essere parte di una famiglia. Vorrei ci fosse anche mio marito qui, che questi riti fossero anche un po’ i suoi, che questi posti appartenessero ad entrambi. E so che mi sentirei più felice e meno malinconica. Anche se la solitudine la amo, la cerco e ne ho bisogno, ma avremo presto modo di stare insieme, tra i nostri posti.