Alla fine ci sono ricascata e l’animo fanatico torna a far prepotentemente capolino. Perché l’anno scorso mene sono stata un po’ più buonina: non lavorando, o almeno non avendo un’entrata fissa, tutto era superfluo. Ma quest’anno il richiamo dei saldi è stato più forte di una Circe incazzata.
Che poi non è solo il bisogno di comprare, il vestito che manca, la scarpa non abbinata. E’ più l’idea di accaparrarsi il capo a prezzo esagerato, che anche se non ti serve ora, prima o poi ne avrai bisogno.
Poi non so, sono in una fase di cambiamento in cui alterno fasi freak a giornate che vorrei vedermi come una donna in carriera, che non sono e non sarò nell’animo ma magari nell’abito. Mia sorella una volta mi disse che io e l’eleganza siamo due rette parallele… più o meno. Forse è vero, forse a volte faccio accostamenti del cavolo, oso un blu con un marrone, un rosso con un viola, le scarpe non sono mai abbinate con le borse e tendo a ripetirmi, anche perché il mio fisico non mi aiuta molto. Però nel mio piccolo penso di avere un mio stile, a volte convulso, spesso ordinario, bipolare, un wannabe french o almeno… swedish.
Insomma sono sempre io, e oggi che ho una maglietta, nuova per l’appunto, più sbrilluccicosa del solito, in ufficio passo per elegante. E sotto i baffi sorrido, perché bastano 5 euro da H&M per sentirsi e apparire diversa, almeno all’apparenza.