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Quarantena week #6

Inizia un’altra lunga settimana di quarantena. Si inizia a vedere una flebile luce in fondo al tunnel, i dati finalmente sono un po’ in calo in alcune zone d’Italia anche se sono ancora purtroppo molto alti. Quindi a casa altre 3 settimane, settimane che toccano diverse festività che sicuramente molti di noi avremmo trascorso in altro modo. Ad esempio noi saremmo stati proprio oggi di ritorno dalla settimana santa in Puglia, quindi questo Covid ci ha fatto saltare già 2 lavoretti e sicuramente anche il terzo che avevamo programmato per giugno. Nell’anno in cui avevo più progetti in ballo, questa grande voglia di riprendere in mano la mia vita fotografica, il grande stop.

Ma non tutto il male viene per nuocere e ieri è stata una bellissima Pasqua tra noi, con una piccola Vittoria felicissima di scartare le sue prime uova ed entusiasta delle sue sorpresine. Certo noi tutto sommato siamo persone abbastanza casalinghe, certi ritmi sono cambiati di poco rispetto a tante altre persone e vite più movimentate delle nostre. Ma il pensiero che tutto ciò continuerà ancora per molto e che probabilmente la bimba non potrà tornare a scuola neanche a settembre, perdendo tutti i progressi raggiunti e queste importanti occasioni di crescita, è davvero frustrante e allarmante allo stesso tempo. Certo, sono quasi due mesi che non ha neanche un raffreddore, ma quindi bisognerà ricominciare anche dalle difese immunitarie.

L’associazione invece non si è fermata, le dirette, dopo tutte le difficoltà iniziali, continuano ma soprattutto da domani inizieranno i primi corsi online, cosa che ci permetterà almeno di coprire quasi tutte le spese di questo periodaccio.

Non so quando tutto finirà, so solo che sarà durissima ricominciare, nonostante le tante volte in cui mi è capitato di dover ricominciare, stavolta mi sento completamente sperduta.

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Quarantena week #3

Manca un quarto d’ora all’ennesimo bollettino di guerra. Si sta con il fiato sospeso, sperando in una curva che inizi finalmente a decrescere sul serio.

Dall’inizio della quarantena, “soli” 15 giorni fa, questa è stata una delle giornate più lunghe. Forse perché ho deciso finalmente di prendermi una pausa, necessaria, dalle frenetiche attività di questi giorni. Allontandomi, poco, dalle dirette continue, dai tg h24, dai social impazziti. Quindi questa giornata, per la prima volta, mi è parsa – e ancora lo è – infinita. È tornato anche il freddo a toglierci quei piccoli break sul piccolo terrazzo che, quanto meno, spezzavano un po’ la routine. La bimba è bravissima e tranquilla e sembra quella che decisamente accusa meno. Nella sua incosapevolezza, credo sia semplicemente felice di passare tutto questo tempo con mamma e papà, come forse anche il cane che ora non rimane solo mai. Già, le fortunate uscite con il cane. Se inizialmente le vedevo come opportunità, ora sono quasi un macigno perché, giorno dopo giorno, rivelano una città sempre più vuota, sempre più sospesa, in attesa di ricominciare e smettere di avere paura. Provo solo paura quando esco, un senso di disagio, quando si è costretti ad abbassare la testa e ad accelerare se incontri qualcuno, se. Ieri sera ho pianto tantissimo. Leggere certe storie mi rattrista, la solitudine di chi muore e di chi non può piangere i propri cari. I nonnetti, i famosi anziani con patologie pregresse… ma che pochi giorni fa ancora ballavano e giocavano a canasta. Non so come continueranno questi giorni, quanto dureranno. Se la mia attività riuscirà a sopravvivere, me lo auguro. Non mi pesa stare a casa, ci sono oramai abituata da tempo. Voglio solo che la gente smetta di morire così. Voglio solo che i miei genitori possano riabracciare la loro nipote, prima di riabbracciare me. Voglio che tutto davvero vada a finire bene.