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Un tranquillo weekend di editing

L’after hour wisspino se non altro mi ha permesso di dedicarmi un po’alle mie foto. Che, sempre più oramai, sono di viaggi. Bene, ulteriore stimolo a viaggiare sempre più.
È incredibile comunque come, andando a caso, il mio anzi i miei hard disk siano un concentrato di foto inutili. A volte, riguardandole, mi chiedo e cerco di ricordare cosa avessi mai visto in quella situazione. Anche nelle centinaia di foto turistiche, che insisto a fare nella speranza di stamparle prima o poi e magari chissà, farle vedere ai miei genitori, vado a pizzicare delle robe assurde che… boh!
Se poi avessi sta gran tecnica da poterle rivendere che so, su qualche sito stock e farci due lire, invece hanno sempre quel qualcosa che le rende così banalmente imperfette. E vabbè.
Comunque, visto che inizia già a salire l’attesa pasquale, che quest’anno sarà ungherese, tanto per rimanere in clima est, ecco una selezione di foto dal Maramures:
http://danielasilvestri.org/2015/02/21/hristos-a-inviat/
Ci sarei tornata molto volentieri perché anche se forse dalle foto, poche come si comanda, non emerge, è un posto bellissimo che mi è rimasto nel cuore. E spero che l’Ungheria non mi deluderà.
Invece, incredibilmente prima di qualsiasi altra gallery, ecco anche le foto di Istanbul: http://danielasilvestri.org/2015/02/21/istanbul-sinfonia/
Una piccola rinvincita dato che, la scorsa estate, a parte qualche gatto e minareti storti, ero riuscita a fare ben poco anzi, direi proprio nulla.
Per i puristi professionisti… purtroppo ho un sito pezzotto e come tale, mi sputtana tutta la sequenza nella galleria. Teoricamente sarebbe quella che appare nella griglia con le miniature. Oo so, non si dovrebbe fare, ma tanto anche il sito fotografico è oramai sempre più un blog, fotografico, un’appendice o forse meglio dire un’ernia di gighi e gighi che premono per uscire, anche se il mondo se ne frega. Enjoy!

Masjeed

Masjeed

Diario di fine anno (da Istanbul)

Dire che sto finendo l’anno fradicia e intirizzita fino al midollo è un eufemismo… mai presi tanta acqua e tanto freddo come in questi giorni! Mi ero ripromessa di tornare ad Istanbul per godermela un po’ meglio e per una volta che rispetto i patti, questo il risultato… una città gelida e bagnata da mattino a sera, con raffiche di vento polare che persino scendere a far colazione diventa un’impresa. Che palle!! Stanotte sarà Capodanno, il mio primo Capodanno estero, e di tante cose che avremmo potuto fare in una città stupenda come questa, ci limiteremo a magnà.

Insomma, un capodanno un po’ metafora di questo 2014… molto potenziale ma sfruttato non fino in fondo. Per colpe non sempre e non solo nostre. Non posso dire che sia stato un anno brutto o particolarmente sfigato, ma non lo ricorderei neanche per qualcosa di speciale che è accaduto. È stato un anno difficile, faticoso e intenso e temo che anche il 2015 inizi piuttosto in salita.

Quello che mi auguro? È impossibile! Trovare tutta la fiducia e la sicurezza che non ho incontrato in 35 anni, tutte le certezze che non ho costruito e che anzi, spariscono sempre più. Vorrei diventare più brava nel mio lavoro, soprattutto vorrei continuare ad avere un lavoro e che possibilmente sia pagato il giusto perché vorrei smettere di vivere con l’ansia del domani e… del conto corrente. Poi cazzate tipo non ingrassare, scrivere, usare sti 1600 euro di fuji, passare più tempo con Holghina, fare un viaggione a Bali, non tagliare i capelli, non smetter con la piscina, diminuire con il fumo. Ma, soprattutto, vorrei non perdere quello che ho, che mi sono costruita e per cui lotto giorno dopo giorno, che mi merito ed è la mia fortuna e felicità. Con lo sguardo alto, verso l’orizzonte.
Buona fine e buon inizio!

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