Una delle poche cose positive del corso di scrittura alla Scuola Omero, è stata la riscoperta di David Sedaris. Non so se avete letto il racconto “Noi e Loro”, c’è un pezzo in cui lui si dispera perché la madre vuole regalare i suoi dolcetti di Halloween al figlio dei vicini, così per evitarlo finisce per trangugiarsi in un sol colpo kili di cioccolata e dolciumi vari. Ecco così sono un po’io il giorno della Befana, che combatto con il rito atavico dello scambio dei dolciumi con sorella e cugino. Sarà perché a me i dolci piacciono tutti e non li cambierei con niente al mondo, ma poi per anni è stato questo il solo periodo dell’anno in cui mi concedevo cioccolata. Solo questo. Inoltre mio cugino è sempre stato più avvelenato di me, ma essendo ospite l’educazione e le insistenze di mia madre mi obbligavano a cedere. E a tuttoggi, nonostante le nostre età, è così. Un piccolo e sottile duello psicologico tra golosi che non potrebbero neanche permettersi tutti questi zuccheri.
Ad ogni modo, come sempre le feste finiscono oggi e domani si ricomincia. Con tutto. Con il lavoro e con il locale. E il peso della responsabilità torna a fare capolino. Sarà per questo che amo la Befana. L’ultimo e unico giorno per essere ancora un po’bambini, per fare qualche capriccio. Perché da domani non si scherza più.
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…che tutte le festa porta via
Da sempre mi scontro con l’ambivalenza di questa festa. Da gran golosa di dolciumi è la giornata dell’anno che attendo di più, specie perché, almeno in passato, quando badavo di più alla linea ( o almeno riuscivo a contenerla!!) era l’unica settimana in cui mi concedevo tanta cioccolata.
Ma al contempo l’arrivo della Befana spazza via l’aria delle feste, il lassismo natalizio, la fine delle vacanze, dei regali, delle mille luci del natale, e tutto ricade nella notte buia e grigia dell’inverno che in questi giorni si fa sempre piu’freddo.
E così, appena il tempo di uno snack e un lecca lecca, che da lunedì non si scherza piu’..e tutta una tirata senza fiato almeno fino a pasqua.