Il tempismo è una delle mie doti più spiccate.
Tipo che dopo giorni improvvisi di gelo, che sono andata avanti con golfini e pantaloni di cotone, ieri faccio mezzanotte per anticipare il cambio stagione, oggi indosso body, collo alto e calzini da sci e arrivano lo scirocco e 40 gradi.
Inizio la cura preventiva di echinacea che invece si rivela tardiva e mi busco subito un raffreddore come mai negli ultimi anni.
Poi sistematicamente compro stretti i pantaloni in tessuti che non cedono e di una taglia in più quelli che dopo 20 minuti che li indossi calano che è una meraviglia.
E poi ridursi gli ultimi due giorni per consegnare un lavoro che hai in progress da dieci e sistematicamente arrivano mille imprevisti.
Stare attenta a mangiare più o meno tutto l’anno e ridursi a mangiarsi praticamente l’equivalente del fabbisogno italiano a una settimana dalla visita dal nazista.
Che appena finisce l’estate e smetto di fumare e non ho mai fumato tanto come questo periodo.
Io non so questo masochismo da dove provenga, forse di nuovo ho bisogno di una bella cazziata per rimettermi in carreggiata.
Una novella Bukoski de noantri, che se non tocca il fondo e si sgrattugia per bene la faccia non riesce a rigare dritta.
E più ho l’ansia dei cazziatoni, più vado incontro ai pugni a viso scoperto. Bah, mi sa che cho il superio girato sto periodo, ma di brutto.
Però ho già quasi finito il corso principianti di russo.
Sì, tempismo e priorità dicevamo…