Esistere

Quelle situazioni che a me non capitano mai, o comunque sempre più raramente. E quando succedono, ti fanno sorridere.
Tipo che in uno dei pochi giorni in cui ti sei vestita seria a lavoro, con una bella giacca, il tacco, una delle poche borse di marca che hai, e con un trucco e un’acconciatura che reggono bene alla stanchezza ti aggiri nell’ultima mezzora utile al supermercato Bio. Che, ammettiamolo, il più delle volte è decisamente ben frequentato.
E tu sei stanca e distratta tra i locali ma poi l’avverti che qualcuno ti fissa. E non è il solito pizzicagnolo o macellaio o panettiere ciccione del super sotto l’ufficio, ma è un bel tipo, alto, in completo, con il casco della moto, che parla al cellulare probabilmente validando la lista della spesa con la compagna all’altro capo. Fortunata, visto che è lui ad aggirarsi tra tofu e polpette di soia alle 8 di sera.
E gira di qua e di là ti rincontri e ci scappa un sorriso, suo, ma tranquillo, non di quelle cose squallide e piacione. Siete due lavoratori stanchi, che mangiate bene. O ci provate. E gira che ti rigira le sue polpette di soia finiscono pure nel tuo conto e tocca fare lo storno.
E poi ognuno a casa sua, ovviamente.
E’ che ogni tanto è bello non sentirsi invisibili all’umanità maschile altra. Ogni tanto.

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