Certi giorni sono proprio faticosi. In generale comunque è dura, la fame mi fa spesso compagnia. Certo spesso non è prooprio fame ma, voglia di qualcosa di dolce… o semplicemente, appetitoso. E già, mai collega seppe cogliere così bene un a reason why.
Tipo questi giorni che stiamo lavorando su un set, ore in piedi e pause morte, con la troupe che smangiucchia ogni tanto panini e pizzette e tu sei lì, sì con i tuoi pantaloni larghi, ma comunque esclusa. Esclusa da quei riti sociali a cui il più delle volte è associato il mangiare. Come dopo, a riprese finite, volersi andare a scolare un locale intero… o quasi. Che c’entra ti puoi bere un succo, ma non è lo stesso. Specie quando per una vita sei stata la bambina e ragazza inappetente, che era il terrore di ogni mamma o suocera o amica che non sapeva mai cazzo cucinarti, e ora che hai superato tanti ostacoli e ti lanci a mangiar (quasi) tutto, ti si ritorce contro e con gli interessi.
In effetti il mio medico curante, da piccola, diceva a mia madre di non forzarmi, che se non volevo mangiare delle cose era forse perché incosciamente il mio fisico sapeva che potevano farmi male. E una volta per un “dai assaggia” guarda caso sono finita in ospedale per shock anafilattico. Eh, i medici di un tempo, quanta saggezza!
Che poi pensi, per carità, c’è assai di peggio al mondo eh, ma pure con la cefalea non è che si viva proprio bene. E non parlo di mal di testa una o due volte al mese. Parlo di una malattia, decisamente invalidante, ma che tale non è riconosciuta. Quindi pensi, tra un mese, cosa sceglierai? Perché di benefici in tal senso ne sto avendo, eccome. Però non è manco il massimo privarsi della gioia del gusto, del cibo, della convivialità a cuor leggero, non pensando che domani avrai un kilo di più delle tue colleghe dal metabolismo supersonico, ma che probabilmente sbanderai e avrai fitte da scontare almeno per il doppio dei giorni. Proprio ora che non sono più quella che non mangio niente, che non le piace niente… dovrei tornare ad esserlo.
Comunque, va bene così, so che c’è molto di peggio e non cerco compassione. Probabilmente più un modo di impegnare mente e dita in qualcosa che non sia aprire la dispensa. Siate pazienti.
Io sono contro le diete proprio perchè non si possono potrarre alll’infinito… non si può rinunciare sempre a un ape con i colleghi o ha un panino unto in pausa pranzo… Io credo nelle buone abitudini e nei cambi di vita…quelli funzionano.. ps : sono curiosa…che lavoro fai?
Sì sono d’accordo! Lavoro in un’agenzia pubblicitaria