Vi presento Anais Memo, l’ultimo nato in casa Anais. Sin da piccola ero solita appuntarmi su innumerevoli quadernini, stralci di canzoni o film ma soprattutto pezzi di storie che più toccavano le mie corde. Questo perché la memoria purtroppo non è tra le mie doti, e nonostante le centinaia di libri letti (e a volte riletti) ho la brutta tendenza a dimenticare, non tanto le trame, quanto soprattutto le parole. Ciò che non dimentico è certamente le sensazioni che ogni lettura mi lascia. A volte può trattarsi di indifferenza, noia o semplice curiosità, a volte, un piacere immenso misto ad inquietitudine, nel sentirsi così coinvolti in storie altre che per svariati motivi senti tue, in parole che avresti voluto dire o addirittura scrivere più volte. E sei grata a chi è riuscito a farlo in modo migliore di te. Quelle volte, più rare, sono doni, preziosi.
Poi c’è il piacere fine a se stesso di noi lettori esteti, che ci compiaciamo semplicemente nel leggere cose scritte magistralmente, discorsi che filano lisci più dell’acqua più cristallina, che fanno rabbrividire nella loro semplice perfezione.
Da quando poi ho conosciuto Alessandro e il suo modo di insegnare e interpretare gli incipit, i finali e le storie più belle, questo nuovo blog è stata una diretta e conseguente necessità.
Mi piace il template, questi palloncini esili e leggeri, che di volta in volta cambiano posizione, volando qua e là, come queste parole, che una volta toccano il cuore, una la mente, a voltre si incastrano altre vagano all’infinito, a volte, per tornare, quando meno te lo aspetti.