Ho conosciuto Fausto nel 2004 perché, senza troppi giri di parole, era (ed è) il migliore amico del mio ex ragazzo.
A posteriori e con certezza posso affermare che la sua amicizia sia quanto di meglio uscito da quella storia. Un’amicizia che, nata in tutt’altro modo, si è cementata negli anni, così come altri aspetti nella mia vita, grazie alla fotografia.
Della sua vita ne faceva già parte, della mia solo di traverso.
A volte mi piace pensare che siano state le ore trascorse ad aspettarlo su un ceppo pieno di resina in uno sperduto lago essiccato della Corsica, mentre scaricava schede e rullini, a far venire la voglia anche a me di perdere così tanto la cognizione del tempo dietro una lente. Così misteriosa.
Ore ed ore a parlarne, a sognare, ad emozionarci o arrabbiarci per le vittorie degli altri, vedendole così lontane, irraggiungibili.
Il suo premio, un traguardo importantissimo, mi riempie di gioia e commozione.
Il suo premio è la vittoria di tutte le persone che vanno avanti dritte senza chiedere nulla, senza troppo rumore, senza santi in paradiso. Spesso ignorati dal mainstream, con tante porte chiuse in faccia e con più di qualche boccone amaro da ingoiare. E’ la riprova che davvero non bisogna mai mollare, che il talento, quello vero, alla fine viene sempre a galla. E premiato. Grande Fausto!!
PS: e se non altro, quelle ore di attesa mi sono valse la stampa autografata da un WPP, di una me giovane e bionda, abbarbicata su un tronco. Assolutamente ignara del futuro. Sò soddisfazioni.