Che la città si svuoti ad agosto è ormai un falso mito. Forse nei tempi del Boom, nei rampanti anni ’90. Ora, che sia colpa della crisi o della globalizzazione, Roma è un brulicare continuo di genti e folle, dal mattino sino a tarda notte. Il centro è un nugolo di calore e sudore emanato dalle centinaia e centinaia di avventori in canotte per le tavernette trasteverine, e i negozi che chiudon le serrande son sempre meno e per meno tempo.
Che la città un po’ si svuota tene accorgi semmai dal tuo quartiere, specie se ti ritrovi a vivere al confine con una delle vie residenziali più belle della zona, abitata da ricchi borghesi e parvenue, che si divideranno tra mete esotiche e casette al Circeo.
Tutto sembra più calmo, le vie libere, i parcheggi facili, i poche negozianti ancora aperti stranamente piu gioviali e disponibili del solito.
Forse perché fino ai vent’anni inoltrati ho avuto la fortuna di non trascorrere mai un agosto pieno a Roma, ma ultimamente non disdegno rimanermene qui, e non invidio affatto chi si accalca in spiaggie affollate. Mi piace svegliarmi lentamente, portare Holga al parco non gremito di cani prepotenti e quindi permettermi anche di leggere un po’ o iniziare a progettare il futuro.
Il famoso settembre è sempre più alle porte, e quando per tutta questa lentezza non ci sarà più tempo, vorrò avere la certezza di averne goduto il più possibile.
Ciao Daniela,
avevo scritto un post simile anch’io qualche anno fa…
http://www.dorelli.com/2007/07/02/in-citta-senza-fretta/
🙂
Grazie!!