Home working

Capisco che per molti sia un concetto, o meglio, uno stile di vita difficile da comprendere, ma da casa si puo’ anche lavorare.

E non parlo di faccende domestiche (quelle fanno parte di un altro monte orario) ma ad esempio di redigere articoli (cosa per cui ci vorrebbe un minimo di concentrazione) oppure lavorare le foto per quei rari servizi a pagamento (leggasi matrimoni). Tipologie redazionali da scrivania, fa niente dove essa sia, se sull’indirizzo che hai sulla patente o su quello della busta paga.

Ora, passi il mio cane che quando mi vede a casa trova ogni pretesto e mimica facciale per simulare attacchi di cacarella ogni 10 minuti affinché sene possa scodinzolare al parco, al posto di vedermi smadonnare al PC.

Ma mia madre, che a onor del vero dovrebbe conoscermi da 32 anni, perché ogni volta che le dico: “sto a casa, devo lavorare”, risponde con: ” ah vabbe’ io invece non ho niente da fare per cui passerei a farti compagnia, magari ti passo l’aspirapolvere, facciamo 2 chiacchiere..”

Grazie mamma, che almeno tu riconosci il lavoro di tua figlia!
Ti voglio bene
(sul serio).

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