L’inverno il tempo sembra dimezzarsi. Colpa del buio, che rende tutto più fugace e complicato. Ed io torno a casa che è troppo buio, specie ultimamente.
Buio per portare il cane se voglio godermi una passeggiata o almeno evitare di portarmi chili di cacca in casa, buio x annaffiare piante appassite se non voglio correre il rischio di bagnare il terrazzo di sotto, buio per raccogliere i panni che sono qui fuori ad ammuffirsi da una settimana e sono troppo umidi per ritirali e troppi per quei 4 termosifoni striminziti che mi ritrovo.
Fortuna che in questo periodo ci sono le luci dell’albero, peccato che quando torno lo trovo sempre spento. E un po’ mi mette tristezza. L’idea di una casa sempre vuota, sempre spenta. Buia.
La verità è che questo 2013 non vedo l’ora che finisca. Anche se è stato un grande anno, un’ottima annata, piena di bei cambiamenti e belle cose. Ma sono grandi giorni di stanchezza che sto tirando avanti con un po’di fatica.
Ho bisogno di qualche giorno a non fare nulla, ho bisogno di ore in più di luce. Di libri, musica, chiacchiere. Di quelle lunghe maratone di film sul divano che facevo un tempo con mio padre e mi sono accorta che mi mancano un sacco. La luce dei miei genitori mi manca, nonostante tutti gli screzi. Perché quando vado da loro è sempre caldo, c’è sempre sole, odore di qualcosa di buono. Mentre io vado avanti a risotti knorr, surgelati e minestre in casa.
Ho bisogno di un po’ di luce, magari anche per due foto. Così, a tempo perso. Ecco, ho voglia di perdere tempo.