Intervallo

Oramai mi sono ampiamente abituata a questo periodo così strano e indimenticabile, che tornare alla routine sarà davvero tosta. Io e mio marito è come se vivessimo in uno stato di ferie quasi perpetuo (tra cassa integrazione e io che ora non sto lavorando con l’associazione chiuso) che se non fosse per tutto quello che c’è dietro, e le conseguenze nefaste, sarebbe quasi un sogno.

Oramai siamo abituati ad avere la gnappa sempre intorno che molto delle nostre giornate è scandito dai suoi ritmi: lunghe passeggiate, parchi, spesa di prossimità, sonnellini, aperitivi casalinghi, libri. Se ripenso ai lunghi mesi trascorsi in casa, mi sembra siano volati e a tratti ne ho nostalgia. Quel senso di paura misto al senso di profonda protezione che mi hanno dato la mia casa e la mia famiglia. Ora si vive in una sorta di tempo ibrido. Tutto ha ripreso a correre molto velocemente ed io tanto per cambiare mi sento arrancare e fuori tempo. Io che non so quando e se potrò tornare a lavoro, io che presto sarò sola perché- nonostante tutto spero – almeno mio marito tornerà a lavoro. Io che non me la sento ancora di tornare alla movida, che non vedo più Roma da mesi, che non faccio una fotografia né riesco a vederne alcuna, io che viaggio sempre a scartamento lento quando il mondo imbreccia l’alta velocità.

Ho meno paura del virus ora, lo ammetto. Penso che Roma sia un’isola felice – ancora – e secondo me a breve tutte queste premure, che al momento mi sembrano un così grande schiaffo all’ambiente, finiranno. Penso all’immediato, che sarà una lunga, strana, noiosa, solitaria e caldissima estate. Ma forse riusciremo ad andare in montagna e fare un primo grande viaggio con la bambina. Non voglio pensare ad ottobre, all’angoscia della ricaduta. Quello che noto è l’assoluta singolarità con cui ognuno, e le persone che conosco, hanno vissuto questa pandemia e si interrogano sul futuro. Da alcune persone mi sento allontanata, con altre più vicina, credo che le relazioni cambieranno. Ed io che mi sentivo già chiusa nel mio guscio, temo. Ma queste giornate e questo tempo sono un dono troppo prezioso per viverlo con paura ed io ringrazio ogni giorno la possibilità di godere di questo tempo, della mia famiglia, della crescita e dei sorrisi della mia bambina meravigliosa a cui ora mi sento così legata che quasi ho paura.

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