Chi mi segue forse avrà intuito il mio amore smisurato per l’Europa del nord-est. Amore che si traduce anche in una passione spasmodica per i gialli scandinavi. Oh io li adoro! A parte il thrilling di per sé io credo che siano scritti in una maniera magistrale, che non è affatto scontata per tale tipologia di narrativa. Io non riesco a staccarmi e mi fanno sognare quei posti, quelle atmosfere e quando citano posti – sperduti – in cui sono stata, mi galvanizzo.
Questa estate abbandono l’est per il nord: un tour di oltre 2.000 km tra finlandia, norvegia e svezia. Sono posti sperduti, che vivono più di metà anno al buio e sommersi di neve. Probabilmente non sarei in grado e anzi adesso ho anche un po’ di ansia ad affrontare questo viaggio. Per noi abituati a tutto può non esser scontato adeguarsi al nulla della natura e dei paesetti. Certo, non è la miseria dell’Africa ma vi assicuro che anche stare in piccoli paesi dove non c’è nulla, ristoranti, negozi… alla lunga fa strano. Con la pioggia, il freddo inusuale per la stagione a cui siamo abituati. Sono eccitata perché al pari di altre mete esotiche, un viaggio in norvegia è da una vita che me lo sogno, anche per i costi che comporta. Ma quest’anno, con tutto questo smazzare, ce lo meritiamo. Baite, saune, loft. Morigerati ma anche viveur. Continuo a tornare sui posti prenotati, faccio il count down ma come sempre, prima di un viaggio, mi assale anche un senso di straneamento misto ad ansia di abbandono della comfort zone. Andiamo comunque molto lontani e per molti giorni… che avventura!
Quanto è bello e misterioso viaggiare, studi, cerchi, progetti e ti documenti ma quando poi sei lì, è tutta un’altra storia. Da vivere. E che storia.