È incredibile come persone con i soldi o provenienti da ambienti decisamente borghesi, sentano sempre che tutto sia loro dovuto e non si rendano conto di quanto, al di là dei soldi spesi in scuole e corsi costosi, diventino dei gran cafoni.
Nel mio lavoro di errori ne commetto, eccome, sempre nella logica che sbaglia chi fa. poi a volte gli errori si commettono a braccetto e le colpe sono a metà. I veri signori sono comunque quelli che non salgono in cattedra e anche nell’errore umano apprezzano il lavoro e si prendonono le loro responsabilità. Merce rara, rarissima, eppure qualche esemplare ancora esiste. E non sono mai i più giovani a farlo. Troppo bisogno di apparire migliori. Noi quasi quarantenni, che dobbiamo combattere con le unghie e con i denti e aggapparci a queste briciole di lavoro che ci vengono concesse, siamo dei guerreri stanchi che prendono colpi dai vecchi e dai nuovi. Le nuove generazioni, beh non tutte sono così sfortunate come si crede… Così basta nascere in una famiglia piuttosto che in un’altra e una ragazzina si può permette di salire in cattedra con chi ha cercato solo di fare il proprio lavoro, senza collaborazione, e rovinare quella che poteva essere una parziale buona impressione. Che poi è come quella signora che settimane fa venne al locale, tutta vestita di punto… Ho freddo avete un tè o una tisana… certo come no, prego ah ops è vero non ha detto nessun grazie. E poi se ne va senza pagare… che poi magari il te gliel’offrivo anche, ma lei ha deciso che non andava pagato, punto. Io povera barista perdo e sto zitta, cosa ne posso capire. Cosa posso mai aggiungere? è che certe cose, sensazioni, si capiscono subito… bisogna sempre affidarsi alla prima impressione. Quella di Anais non sbaglia mai.
God save the poor, rich inside!