Non sopporto quelli che siccome sei sposata e hai (quasi) 34 anni, la domanda di rito è: figli?
Insomma la trovo una questione talmente delicata che trovo così inopportuno che venga posta, specie da passanti o conoscenti. E se non posso averli? E se li ho persi? E se io li voglio e mio marito no o viceversa? E se uno ci prova da anni ma senza risultati?
Per non parlare di chi va oltre dicendo: devi avere una casa più grande per quando avrai figli, e un auto più spaziosa e come pensi di educarlo se lavori 12 ore al giorno, e i tuoi mica sono eterni e lo sai che gli asili nido costano un sacco di soldi?
Insomma, questo per dire che alla fine anche io domenica ad un vecchio compagno di scuola che non vedevo da tempo, esaurite le domande di rito, ho chiesto: figli?
Pentendomene all’istante. Insomma non è proprio come chiedere che lavoro fai o che hai mangiato ieri.
I figli sono piezz ‘e core, sia che ci siano, che no. Fatevi un po’ i “figli” vostri.