Che poi lo sforzo fisico della palestra o della piscina, è il minimo. Ciò che più mi sfianca è tutto il contorno. E’ il prima, di io che sono sempre puntuale tranne che per le lezioni di acquagym, e devo correre mentre mi infilo il costume e mi assicuro l’ultima pipì per non rischiare di dover fare a spallate tra atlete infuriate e pensionate fuoriose per guadagnarmi la mia pozzanghera d’aqua. E’ il dopo, fatto di spogliatoi sempre troppo umidi, asciugacapelli sempre troppo deboli, jeans troppo stretti che fanno resistenza o calze appiccicose, la chiavetta per uscire che puntualmente rimane chiusa nella tasca dell’accapatoio, una sacca sempre più pesante e la noia di doverla poi svuotare a temperature siderali.
E fare tutto questo alle 8 di mattina, forse è davvero chiedere troppo a me stessa.